Un'altra gig economy è possibile, anche in Italia

Doc Servizi e SMart

Primo: rompere con il sistema di applicazioni come Uber e Upwork e cambiare il modello di proprietà delle piattaforme tecnologiche. Secondo: incentivare la solidarietà e l’organizzazione tra i lavoratori delle piattaforme digitali, ‘sparpagliati’ e quasi anonimi. Terzo: garantire loro tutele e salari minimi. Sono le alternative all’attuale gig economy proposte da Trebor Scholz, attivista e professore associato alla New School di New York, autore di Uberworked and Underpaid: How Workers Are Disrupting the Digital Economy (Uberworked e sottopagati: come i lavoratori stanno sconvolgendo l’economia digitale) e ideatore del “cooperativismo delle piattaforme” (platform cooperativism).

Le italiane Doc Servizi e SMart potrebbero rappresentare l’applicazione pratica di alcune delle teorie di Scholtz. Le due cooperative lavorano dentro la gig economy secondo un sistema che alimenta e fa crescere la comunità dei loro soci-lavoratori, inserendoli in una rete protetta che trattiene per sé solamente i costi di gestione della piattaforma.

Doc Servizi

La cooperativa Doc Servizi ha quasi trent’anni. Nata per gestire e tutelare i professionisti del mondo dello spettacolo, ora si può definire come una ‘rete di professionisti organizzati in una piattaforma cooperativa’. Nel 2017 il fatturato era di oltre 45 milioni di euro e i soci poco meno di 3.300, in larga parte lavoratori dello spettacolo con un centinaio di freelance tra grafici, fotografi, traduttori e altri.

Demetrio Chiappa è presidente di Doc Servizi:

SMart

SMart invece è stata fondata nel 1998 in Belgio, dove è addirittura riuscita a negoziare un accordo con il colosso della consegna a domicilio Deliveroo per garantire tutele previdenziali, assicurative e salariali ai suoi ciclofattorini (poi ritirato nel 2018).

Il potere negoziale di SMart Italia è più limitato, anche perché i primi soci sono arrivati meno di quattro anni fa. Ora sono in più di 1300 ad essere ‘assunti’ dalla cooperativa mutualistica con le tutele tipiche di un lavoratore dipendente e tre tipi di contratto: lavoro intermittente, collaborazione coordinata e continuativa e cessione dei diritti d’autore.

Donato Nubile è presidente di SMart:

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